"Per metà vita i clowns devono meditare su una nuova variante ridicola del loro frack e, nonostante ciò, non divengono immortali. (...) Il clown è piuttosto un accessorio da pausa. Di fatto esiste allo stato di un suono di campanello e di un rullo di tamburi.(...) Ma Dio conosce tutti i pensieri e tutti i bottoni nascosti e trasforma l'inserviente in capocameriere."
J. Roth, “Clown”.
J. Roth, “Clown”.
Prima scena: da piccola faccio cose strane.
Ho circa 10 anni. Con un registratore di musicassette regalatomi dalla nonna mi diverto a fare trasmissioni radiofoniche inventate, leggo fumetti di Topolino cambiando le voci dei personaggi, faccio il TGCC (Telegiornale Cronaca Cretina) insieme alla mia vicina di casa. Intanto i miei coetanei giocano con Baby Mia o il Dolce Forno. Perchè?
Seconda scena: vita sociale adolescenziale o ascoltare Gaber?
Mentre i miei coetanei giustamente vanno ai parchetti del paese e provano a fumare io...scopro che con "L'Unità" vendono delle videocassette di grandi attori: Proietti, Gaber, Paolo Poli, Walter Chiari, Bice Valori, Anna Marchesini...Sto in casa e le guardo fino a consumarle, imparo a memoria i loro spettacoli ma questo non aiuta la mia socialità. Faccio battute che gli altri non capiscono e non ascolto i Take That come tutti. Perchè?
Scena terza: orribili commedie simil-religiose
Nel teatro parrocchiale del mio paese arrivano due clown. Si chiamano Andrea Carabelli e Davide Giandrini e interpretano uno spettacolo di entrate clownesche della tradizione. E' amore. Ho circa 16 anni. Da qualche anno realizzo terribili pièces simil-religiose in oratorio, il prete mi chiama "la regista". Ma quello che ho visto quella sera è diverso. Qualche anno dopo Davide mi chiama: "Vuoi venire a lavorare insieme a me?". Subito. Faccio il tecnico audio-luci per lui e lo seguo nelle sue tournées. Imparo moltissimo, soprattutto come si avvolgono i cavi cannon. Qualche anno dopo comincio a studiare le tecniche clownesche e insieme a Davide le rappresento a Milano e hinterland.
Intanto studio la clownerie, il cabaret, il teatro comico e seguo maestri fondamentali: Bano Ferrari, Gianluca Previato, Carlo Rossi, Piero Lenardon. Frequento la scuola dei Barabba's Clown di Arese che raggiungo insieme a una mia amica attraversando Milano su improbabili autobus. Niente macchina ovviamente.
Quarta scena: Almadeira.
Frequento Lettere Moderne all'Università Statale di Milano e fondo Associazione Almadeira insieme a Valeria Guanziroli e Cecilia Ravaioli, cominciamo a girare con piccoli spettacoli e laboratori nelle scuole. Nasce lo spettacolo "Le donne del Vangelo". Intanto frequento laboratori e seminari di ogni ordine e grado: Franco Palmieri, Silvio Castiglioni, Andrea Soffiantini (di cui vedo per una settimana di seguito al Fontana "Factum Est" di Testori), André Casaca...mi butto nel Cabaret da locale, vinco anche un premio ad un Festival...ma la vita da donna cabarettista è insostenibile. Scappo dal mio paesello, mi immergo nella City e mi innamoro di mio marito, Gerry.
Alla fine decido: è il momento di iscriversi a una Scuola di Teatro. Con i buoni postali della nonna mi pago gli studi alla Scuola Teatro Arsenale, condotta da Kuniaki Ida. Di sera faccio lezione, di giorno studio e lavoro. Mi mantengo anche con le feste di compleanno: entro in un giro di ricchi signori. Ricordo ancora un Wharol originale che fisso mentre costruisco un bassotto con i palloncini.
Quinta scena: Seicento color diarrea.
Ho 26 anni, mi sono laureata con una bellissima tesi sul rapporto tra New Media e Teatro insieme a Paolo Bosisio e Luca Toselli....finalmente ho la macchina!!!! Una seicento color diarrea di pollo, ma mi sembra una Lotus. Salgo: il primo giorno con la macchina! Per andare a lavorare a Carugo per un laboratorio teatrale: un furgone a velocità elevatissima mi colpisce in una rotatoria. Colpa sua. Io faccio carambola e mi cappotto 4 volte. Sfondo il lunotto posteriore con i piedi, esco dalla macchina: ho solo un graffio al gomito. Fine dei giochi: finisco a fare la bidella in Università a Varese e la cassiera a Mediaworld, vado a vivere da sola in un monolocale di Varese con la doccia che gocciola, insegno per anno in un Liceo. Ma non mollo: nonostante numerosi problemi personali continuo a formarmi, a studiare e a lavorare in teatro. Solo che è più dura se fai 3 lavori contemporaneamente.
E' il 2009: mi sposo con Gerry. Il teatro diventa il mio lavoro. Il resto è storia recente.
E poi basta, ho scritto troppo. Scaricatevi il mio C.V e basta.
Ho circa 10 anni. Con un registratore di musicassette regalatomi dalla nonna mi diverto a fare trasmissioni radiofoniche inventate, leggo fumetti di Topolino cambiando le voci dei personaggi, faccio il TGCC (Telegiornale Cronaca Cretina) insieme alla mia vicina di casa. Intanto i miei coetanei giocano con Baby Mia o il Dolce Forno. Perchè?
Seconda scena: vita sociale adolescenziale o ascoltare Gaber?
Mentre i miei coetanei giustamente vanno ai parchetti del paese e provano a fumare io...scopro che con "L'Unità" vendono delle videocassette di grandi attori: Proietti, Gaber, Paolo Poli, Walter Chiari, Bice Valori, Anna Marchesini...Sto in casa e le guardo fino a consumarle, imparo a memoria i loro spettacoli ma questo non aiuta la mia socialità. Faccio battute che gli altri non capiscono e non ascolto i Take That come tutti. Perchè?
Scena terza: orribili commedie simil-religiose
Nel teatro parrocchiale del mio paese arrivano due clown. Si chiamano Andrea Carabelli e Davide Giandrini e interpretano uno spettacolo di entrate clownesche della tradizione. E' amore. Ho circa 16 anni. Da qualche anno realizzo terribili pièces simil-religiose in oratorio, il prete mi chiama "la regista". Ma quello che ho visto quella sera è diverso. Qualche anno dopo Davide mi chiama: "Vuoi venire a lavorare insieme a me?". Subito. Faccio il tecnico audio-luci per lui e lo seguo nelle sue tournées. Imparo moltissimo, soprattutto come si avvolgono i cavi cannon. Qualche anno dopo comincio a studiare le tecniche clownesche e insieme a Davide le rappresento a Milano e hinterland.
Intanto studio la clownerie, il cabaret, il teatro comico e seguo maestri fondamentali: Bano Ferrari, Gianluca Previato, Carlo Rossi, Piero Lenardon. Frequento la scuola dei Barabba's Clown di Arese che raggiungo insieme a una mia amica attraversando Milano su improbabili autobus. Niente macchina ovviamente.
Quarta scena: Almadeira.
Frequento Lettere Moderne all'Università Statale di Milano e fondo Associazione Almadeira insieme a Valeria Guanziroli e Cecilia Ravaioli, cominciamo a girare con piccoli spettacoli e laboratori nelle scuole. Nasce lo spettacolo "Le donne del Vangelo". Intanto frequento laboratori e seminari di ogni ordine e grado: Franco Palmieri, Silvio Castiglioni, Andrea Soffiantini (di cui vedo per una settimana di seguito al Fontana "Factum Est" di Testori), André Casaca...mi butto nel Cabaret da locale, vinco anche un premio ad un Festival...ma la vita da donna cabarettista è insostenibile. Scappo dal mio paesello, mi immergo nella City e mi innamoro di mio marito, Gerry.
Alla fine decido: è il momento di iscriversi a una Scuola di Teatro. Con i buoni postali della nonna mi pago gli studi alla Scuola Teatro Arsenale, condotta da Kuniaki Ida. Di sera faccio lezione, di giorno studio e lavoro. Mi mantengo anche con le feste di compleanno: entro in un giro di ricchi signori. Ricordo ancora un Wharol originale che fisso mentre costruisco un bassotto con i palloncini.
Quinta scena: Seicento color diarrea.
Ho 26 anni, mi sono laureata con una bellissima tesi sul rapporto tra New Media e Teatro insieme a Paolo Bosisio e Luca Toselli....finalmente ho la macchina!!!! Una seicento color diarrea di pollo, ma mi sembra una Lotus. Salgo: il primo giorno con la macchina! Per andare a lavorare a Carugo per un laboratorio teatrale: un furgone a velocità elevatissima mi colpisce in una rotatoria. Colpa sua. Io faccio carambola e mi cappotto 4 volte. Sfondo il lunotto posteriore con i piedi, esco dalla macchina: ho solo un graffio al gomito. Fine dei giochi: finisco a fare la bidella in Università a Varese e la cassiera a Mediaworld, vado a vivere da sola in un monolocale di Varese con la doccia che gocciola, insegno per anno in un Liceo. Ma non mollo: nonostante numerosi problemi personali continuo a formarmi, a studiare e a lavorare in teatro. Solo che è più dura se fai 3 lavori contemporaneamente.
E' il 2009: mi sposo con Gerry. Il teatro diventa il mio lavoro. Il resto è storia recente.
E poi basta, ho scritto troppo. Scaricatevi il mio C.V e basta.
Curriculum Artistico Marta.pdf |