"Diario 95. La vita si organizza per proprio conto, e non siamo noi a organizzare lei; come a volte ci sembra. E non può essere che, allo stesso modo, l'idea di arte consista proprio nel fatto che la natura stessa si organizza da sola, e cioè che l'opera stessa si crei da sola? Allora la cosa migliore è limitarsi a non ostacolarne il processo di crescita, è semplicemente creare le condizioni dalle quali può scaturire la vita; Ma molto di recente sono arrivato alla conclusione che sulla scena non c'è bisogno di organizzare né la propria, né l'altrui vita. Né quella esteriore, né quella interiore, per quanto questo possa lusingare la vanità del regista. (...) La missione del regista consiste nel creare un clima particolarmente adatto alla nascita di nuovi germogli, una stagione propizia affinché le cose NASCANO. Per fare in modo che le foglie spuntino da sole, mentre l'anima ruzza e salta come una ragazzina di quindici anni. (...) Non è semplice, ma mi sembra che sia in questo l'essenza della professione registica: organizzare la primavera. (...) Ecco, ora viene a trovarmi il mio amico dei tempi della scuola e mi racconterà delle conquiste che ha fatto nella vita e andandosene mi chiederà: "E tu che hai fatto?" Che cosa gli risponderò? Ho organizzato la primavera?"